Sagra del Chiodo di Maiale e Fiera dell’Agricoltore

Il Chiodo é una specialità tipica lunigianese, molto conosciuta e di uso comune fino agli anni ‘50 – ’60, veniva preparato nelle famiglie contadine quando si lavorava la carne di maiale (allevato in quei tempi in quasi tutte le famiglie).

L’impasto fresco della salsiccia e della mortadella, dopo aver fatto una pallina di circa 200 gr. opportunamente schiacciata, veniva cotta in due “testini” di terracotta scaldati sul fuoco di legna.

La Sagra é nata per recuperare e rilanciare questo piatto tipico e si svolge in concomitanza della Fiera dell’Agricoltore, la prima fiera del Comune di Aulla in ordine cronologico, pertanto si prefigge anche di ridare vitalità al Paese.

Oltre al Chiodo sono preparati anche altri piatti tipici come:  tagliatelle, polenta ai funghi, testaroli al pesto, salsicce e salumi, formaggi e dolci secchi tipici come la ricciolina e le crostate; il tutto accompagnato da ottimi vini bianchi e rossi.

Perché il nome Chiodo?

Il macellaio, una volta preparati gli impasti ben lavorati e scalati, decideva di fermarsi un attimo per fare colazione e assaggiare gli impasti,  se andavano bene di sale e di pepe prima di insaccarli.

Questo è il Chiodo e naturalmente il nome viene dato da questo stacco che i macellai facevano verso le dieci e mezza di mattina e dal modo di dire “adesso ci mettiamo il chiodo”, ovvero ci fermiamo e da qui ripartiamo e finiamo il lavoro

A questo punto, si mettevano i testini sul fuoco a scaldare. 

Appena caldi il macellaio prendeva una pallina di ogni impasto e la schiacciava sul testo, poi la copriva con un altro testo caldo e la lasciava cuocere per circa 5 minuti.

Appena cotto, bello caldo, si assaggiava con accanto il fiasco del vino e pane fresco.

Ricetta del Chiodo

Sia nella forma sia nella rapidità di cottura, si potrebbe definire l’hamburger lunigianese.

  • Fare un buon impasto con magro e grasso di maiale per mortadella nostrale o salame o salsiccia. La carne va snervata e tagliata a pezzi, tritata abbastanza grossolanamente con il lardo, meglio usare un tritacarne a mano.
  • Mettere l’impasto così realizzato su di un tavolo di marmo, cospargerlo di sale, pepe e spezie e lavorarlo con energia finché l’impasto sia ben amalgamato (si deve attaccare sul tavolo).
  • Scaldare i testini al camino, con una fascina di legna di potatura.
  • Preparare una pallina d’impasto schiacciandola leggermente e appoggiarla sul testino caldo poi, con un altro rovesciato, ricoprire la pallina di carne.
  • Dopo 5 minuti di “fumi e profumi”, levare il testino e il Chiodo è pronto.

Si mangia caldissimo, prendendolo con una forchetta, direttamente dal recipiente di cottura.

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